L’unità mente corpo e la psicosomatica
Spesso si tende a considerare mente e corpo come entità separate: il corpo da un lato, con il suo funzionamento visibile e oggettivo, pronto per essere “aggiustato” quando gli ingranaggi si inceppano, e la mente dall’altro, con la sua dimensione soggettiva e non direttamente osservabile.
Nel considerare la complessità dell’uomo, sarebbe più corretto invece parlare di unità MENTECORPO, unità che, utilizzando le parole di Husserl, «abbraccia entrambe le componenti, non come realtà legate l’una all’altra soltanto esteriormente, bensì come due realtà intimamente intrecciate e in certo modo compenetrantesi».
Il corpo ha un ruolo essenziale nei processi della mente, dal momento che tutte le funzioni simboliche dipendono o sono regolate dallo scambio di informazione con il resto del corpo. Questo è chiaro soprattutto se consideriamo le prime fasi di vita del bambino, quando lo sviluppo psichico prende forma contemporaneamente allo sviluppo delle prime esperienze corporee, organizzate poi nel tempo sul piano psichico.
Un esempio evidente di inscindibilità tra mente e corpo è quello che si verifica quando un paziente lamenta sintomi che, ad esempio, non hanno un corrispettivo organico. Qual è la ragione di un “fuoco alla pancia” cronico o di “dolori paralizzanti” privi di segni evidenti?
La PSICOSOMATICA ci dimostra l’impossibilità a dividere il corpo dalla mente. Essa rappresenta una risposta del corpo al mondo, in un incontro che ogni volta si dischiude secondo differenti modi e profili di esistere. E questa risposta può verificarsi sia nelle malattie che non hanno un fondamento organico sia in quelle che ce l’hanno.